Granito verde argento ®

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La Cava

La cava del Granito Verde Argento® denominata Argentera è ubicata sul fianco sinistro della valle della Dora Baltea, quasi allo sbocco della valle stessa nella pianura canavesana, ad una quota attorno ai 450 metri sul livello del mare. Lo sfruttamento della cava è attestato a partire dal secolo XVIII nella vicina chiesa parrocchiale di Borgofranco; nel secolo si registrano numerosi utilizzi storici del materiale nei comuni limitrofi di Borgofranco, Tavagnasco e Settimo Vittone. Dal 1975 la cava viene coltivata dalla Vuillermin Gualtiero che ha saputo esaltare, attraverso lavorazioni eseguite con le adeguate tecnologie, le qualità tecniche ed estetiche di un granito dalla particolare tenacia e dal grande pregio estetico. Il Granito Verde Argento® ha nel tempo travalicato l’ambito locale trovando utilizzi in realizzazioni in tutta Europa e in tutto il mondo.

Tra i graniti che si trovano in Italia, il Granito Verde Argento® spicca particolarmente in termini di colore e caratteristiche decorative. I riflessi argentei sono dati dalle lamelle di una particolare mica ferrifera di alta pressione, la fengite, mentre lo splendido colore verde, leggermente opalescente se lucidato, tenue e variegato al naturale, è dato nientemeno che dalla giada.

La storia geologica peculiare di questo materiale gli conferisce delle qualità meccaniche ed estetiche uniche al mondo: il Granito Verde Argento è stato infatti temprato da tali sbalzi di pressione sprofondando fino in fondo alla crosta e trasformandosi in roccia degli abissi per poi risalire in superficie senza danneggiarsi.

Il lavoro finito

La diffusione commerciale del Granito Verde Argento® è cresciuta nel tempo l’ambito locale per affermarsi non solo nella regione alpina (Aosta, Zermatt, Verbier, Crans-Montana, Innsbruck, Chamonix…) ma anche a più vasto raggio europeo (Berlino, Bonn, Budapest, Parigi, Monaco…) fino in prestigiose realizzazioni oltreoceano (Metropolitana di Singapore, Palazzo presidenziale delle Maldive, Hotel Plaza a Hong Kong…). Il materiale di modesta pezzatura, ricavato dagli scarti dei blocchi viene trasformato in blocchetti poi utilizzati per muri a secco, rivestimenti e pavimentazioni di viabilità tradizionale o giardini, oppure vengono lavorati per oggettistica.